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Roma

Marzo 23, 2017 by Laura Muzi Leave a Comment

“A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l’anima a sentire la bellezza”
(Stendhal, Passeggiate romane)

L’altro giorno mentre passeggiavo per i viali della mia città mi è sembrato che Roma mi sussurrasse qualcosa, mi inviava il suo messaggio unico e silenzioso. In effetti a Roma ogni giorno ogni cosa, anche il sassolino più piccolo, ci parla raccontandoci la sua storia millenaria, descrivendoci le opere d’arte che la riempiono, accalcandosi l’una all’altra come a contendersi lo stupore dello spettatore incredulo.

Sì, visitare Roma è come essere abbracciati  dalle comode poltrone di un enorme teatro sul cui palcoscenico, la città-palcoscenico a dirla tutta, va in scena quella che tutti conoscono come “la grande bellezza”.

Sul palco si susseguono i più noti monumenti classici come il Colosseo o i Fori Imperiali che rievocano la storia dell’Impero Romano con la sua magnificenza, le sue conquiste e la sua potenza che ancora oggi  pervadono la città e rendono il romano un po’ presuntuosamente convinto di aver già visto tutto, perché in pochi luoghi al mondo si risvegliano certe emozioni.

 

Ma i viali ricoperti di sampietrini ci portano dalle piazze del centro storico alla Roma cristiana con le basiliche papali e il Vaticano, la Roma dei rituali dove ogni domenica anche il non cristiano si affaccia tra la folla commossa, sospeso tra la spiritualità e la concretezza dei possenti marmi, bianchi e splendenti, che uniscono la terra dell’arte e dell’estetica  al cielo del misticismo e un po’ anche del mistero. A Roma anche il cielo dà spettacolo, azzurro e terso, riscaldato dall’aria mite che contraddistingue la città, colorato di tinte calde dai tramonti più belli del mondo, magari ammirati da uno dei tanti parchi o giardini panoramici (il giardino degli aranci o la più nota villa Borghese, così tanto per citarne un paio). Il sole cala dietro le cupole romane mentre un incontro prende vita o un addio si consuma, perché Roma è anche l’amore, magari per un gattino che abbiamo trovato in una delle colonie feline, come quella del solenne cimitero degli artisti, e abbiamo accudito come un cucciolo smarrito.

Perciò ricordiamoci sempre di guardare anche all’insù, perché scopriremo che in città i tetti di Roma la fanno da padrone, non solo quelli degli infiniti edifici rinascimentali, barocchi o liberty ma anche quelli popolari di quartieri come Trastevere o San Giovanni, con i panni stesi al sole e il rumore delle stoviglie.

Tra un tempo e l’altro dello spettacolo facciamo una pausa, dobbiamo mangiare, e in questo Roma non ci tradisce mai. Andiamo e ci sediamo in una delle tante trattorie dove il cameriere ci dà una tovaglia di carta e delle posate e dobbiamo apparecchiarci noi, ma mai e poi mai troveremo una cacio e pepe così, oppure facciamo la fila per le vie del Ghetto per accaparrarci per pochi spiccioli l’ultimo pezzo di crostata ricotta e visciole o un carciofo alla giudia, che non troveremo in nessun altro luogo.

Il sipario si rialza e anche i romani hanno imparato a recitare in questo spettacolo un po’ commedia e un po’ dramma. I romani, quelli con la battuta sempre pronta, col sorriso sdrammatizzano anche i lati più difficili di una grande città e rendono con il loro “menefreghismo buono” l’atmosfera accogliente e colorata.

Parlerei di Roma all’infinito ma una conclusione è d’obbligo, anche se a Roma tutto ciò che giunge finisce  però non smette di finire. E anche se le epoche buie l’hanno distrutta con incendi e guerre, Roma ha fatto propria quell’estetica del disastro che  la rende la Città Eterna che tutto il mondo sogna.

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Laura Muzi
Convinta sostenitrice delle teorie del turismo ecocompatibile, amante delle alte latitudini, Laura nasce a Roma nel 1981. Sin da subito è attratta dalle lingue straniere e dagli ambienti multiculturali che l'hanno portata ad innumerevoli esperienze lavorative nel settore del turismo. Completati gli studi universitari si è specializzata nelle traduzioni di ingua inglese e spagnola con particolare attenzione allo spagnolo latino americano, decide di viaggiare per arricchiere il suo baglaglio culturale ed alimentare quella passione, mai sopita, per la scoperta.
Con la cugina Carla decide di portare un po' del mondo da lei visitato a Roma aprendo la casa di famiglia ai viaggiatori di tutti il mondo.
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Filed Under: Featured1, Roma e dintorni

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